Sono stata in un club per scambisti e questo è quello che è successo
Quella serata l’avevamo già pianificata da tempo, io e Marco.
Lui fidanzato da due anni con un'infermiera romana, io single e piena di uomini.
Eravamo ottimi “amici”. Avete capito che genere di amicizia, no? Quella un po’ speciale, molto intima.
Con lui ho dato sfogo ad ogni mia fantasia e curiosità ma, dopo tre anni, volevamo sperimentare qualcosa in più.
“Perchè non andiamo in un privè? Ho sempre voluto andarci”, mi disse. Dieci minuti e una transizione di paypal più tardi, avevamo prenotato il nostro ingresso nel mondo scambista.
Il locale in questione si trovava poco fuori Firenze, in una tranquillissima zona residenziale. Trovarlo non fu facile: nascosto all’interno di una via poco frequentata, mimetizzato da un portone normalissimo con su una piccola targhetta con riportato il nome del locale. Due telecamere in alto, per tenere d’occhio le entrate, e un piccolo citofono sulla destra, per farsi aprire il portone.
Una volta varcata la soglia, tutta quella discrezione andò beatamente a farsi benedire. Moquette rosso fuoco, tende e muri dello stesso colore, statue di tutte le forme raffiguranti la donna in molteplici modi: la venere di willendorf, divinità greche e romane in ogni forma e posizione.
Percorremmo una lunga scalinata verso il basso, per poi arrivare all’ingresso “accrediti”.
In un club privè non entra chiunque: bisogna essere soci, iscriversi al club e pagare una quota d’ingresso per nulla economica (si va dai 30 ai 60 euro per coppia fino ai 150 per uomini singoli).
Ci accoglie una coppia, marito e moglie, entrambi titolari del posto. Scopriamo subito che il locale è a gestione familiare (e sì, ci lavorano anche i figli), e questa cosa ci fa ridacchiare un po’.
Una volta iscritti al club, il proprietario ci fa fare un tour di benvenuto, portandoci nella sala principale: un bar/discoteca con tante poltroncine, tavolini, una pista da ballo e un bar in fondo per consumare tutti gli alcolici necessari a “sciogliersi un po’”.
Ci spiega inoltre che al piano sotterraneo si trova il vero cuore del locale, il privè, con dei bagni e una sala fumatori.
Ci sediamo in una delle poltroncine e ordiniamo subito due cocktail: lui uno spritz, io un negroni così forte da darmi subito alla testa
Sono due le regole principali di un club per scambisti: la discrezione e il rispetto.
Così, una volta scesi al piano sotterraneo e dopo esserci addentrati nel privè, ha inizio il gioco.
Tengo Marco per mano mentre ci muoviamo tra le varie stanze, passeggiando di fianco a grandi letti rotondi pieni di gente già impegnata in vari rapporti sessuali.
Non mi disturba vedere persone nude. D’altronde, ho iniziato a guardare i porno fin da giovanissima.
Tutti fanno sesso protetto, come da regolamento. Nessuno ha con se i cellulari, in quanto è vietato portarli all’interno delle stanze. Niente foto, niente video.
Il tutto si svolge con la massima discrezione.
Funziona così: una volta adocchiata la coppia giusta, ci si approccia chiedendo loro se hanno voglia di fare sesso con voi. Se la coppia accetta è ok, se rifiuta si va avanti con la serata.
Nessuno ha l’obbligo di fare sesso con qualcun altro, se non vuole farlo.
Se una donna si rifiuta di fare sesso con un uomo, lui non può insistere.
Se vai in coppia, le cose che puoi fare insieme al tuo partner sono tre:
- Fare sesso insieme ad altre coppie
- Fare sesso tra di voi, dando la possibilità agli altri di guardare
- Non fare sesso, ma limitarsi ad osservare e basta
Tutto viene deciso di comune accordo. Nessuna decisione viene presa senza il consenso dell’altro membro della coppia.
Io e Marco veniamo subito approcciati da una coppia: è la prima volta anche per loro. Lei bionda, bellissima. Lui il sosia di un noto chef italiano dalle mani pesanti. Decidiamo di comune accordo di fare sesso a quattro, facendoci guardare da altre sei persone presenti.
Il tutto, nonostante fosse la prima volta sia per noi che per loro, si rivela essere naturale e facile. Il sesso è memorabile.
Non ci si scambia informazioni personali, nessuno sa i nostri nomi e noi non sappiamo i loro. Non sappiamo che lavoro fanno, quanti anni hanno, se hanno figli o se sono sposati.
Quello che ci importa è solo avere un eccezionale orgasmo.
E da quella sera, ovviamente, io e Marco siamo diventati clienti fissi del locale.
GUARDA IL VIDEO DI UNA COPPIA SCAMBISTA